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20 dicembre 1843, dalle 16,30 alle 17,45

 

 

Miei cari figlioli! Io voglio darvi una Regola molto importante ed utile, senza la quale non potete procurarvi alcuna utilità attraverso la lettura di qualsiasi buon libro spirituale. Potreste leggere per intero la Sacra Scrittura come anche questa nuova Parola mille volte l’una dopo l’altra, ma senza questa regola rimarrete comunque sempre al vecchio punto!

 

Con la ripetuta lettura vi siete riempiti certo completamente la vostra memoria; ma chiedete al vostro spirito che cosa ne ha guadagnato, e la sua apatica risposta suonerà così:

 

“Io sono assediato caoticamente da ogni genere di materiale da costruzione, e qui giacciono, le une sulle altre, travi e pietre a montagne; ma da tutto questo materiale da costruzione non si è costruito nemmeno una qualsiasi pessima capanna nella quale potrei dimorare liberamente! Certo, voi continuate ad ammucchiare il materiale da costruzione – tutte pietre nobili ed il più bel legno di cedro giacciono a mucchi dinanzi a me – ed io non sono in grado di mettervi ordine! Ed anche se ho iniziato qui e là in qualche modo a fare un piccolo ordine, voi già nuovamente vi aggiungete una colossale quantità di nuovo materiale, cosicché io devo necessariamente stancarmi nella mia attività ed alla fine, alla vista del grande volume del materiale da ordinare, rabbrividisco e penso con tristezza a quando, un giorno, tutto questo materiale potrà essere ordinato per costruirvi una dimora!”.

 

Vedete, questa è una ben precisa risposta dello spirito che ogni uomo, che ha in qualche modo letto molto, deve trovare in se stesso nel modo più chiaro!

 

Quando qualcuno nel corso della sua vita ha letto per intero un paio di migliaia di libri, quale caos ha egli alla fine nella sua memoria! E se va bene, allora, dopo una tale ricca erudizione, a malapena potrà ammettere che solo adesso riconosce di non sapere nulla.

 

Ma cos’è quest’ammissione? Essa non è altro che uno e lo stesso triste lamento dello spirito, il quale vuol dire con ciò che con quest’immensa quantità di materiale da costruzione non è riuscito a costruire, per libera dimora, nemmeno una miserissima capanna!

 

Così esistono uomini che conoscono il Vecchio ed il Nuovo Testamento parola per parola a memoria, ma chiedete loro il senso interiore di un solo singolo versetto, allora essi sapranno tanto quanto coloro che non sanno a memoria nemmeno un singolo versetto, anzi spesso sanno appena che esiste una Sacra Scrittura! Che cosa serve dunque a loro questo magnifico materiale?

 

Lo Spirito dimora soltanto nello spirituale! – Se da questo materiale non gli può essere costruita nemmeno una pessima capanna nell’interiore spirito della verità, dove deve egli dunque dimorare, dove tenere i suoi conti, e da quale punto deve cominciare ad ordinare il materiale?!

 

Non è dunque meglio possedere poco materiale, ma dallo stesso costruire quanto prima per lo spirito una piccola rispettabile dimora, affinché poi lo spirito ottenga un posto fisso e libero, da dove egli possa fare i suoi piani successivi ed utilizzare secondo gli stessi un materiale nuovamente in arrivo?!

 

Quale aspetto otterrà un campo – anche se ha il terreno migliore – se voi sullo stesso seminate nello stesso tempo migliaia di tipi di semi, mescolati nel massimo disordine? I semi si schiuderanno nel modo corretto; ma per quale utilità per il seminatore? In verità, il rendimento di questo campo sarà buono appena per un cattivo foraggio per il bestiame! Le piante più forti soffocheranno le più deboli, l’erbaccia prospererà, ed il grano soltanto qui e là comparirà scarso e molto avvizzito e bruciaticcio!

 

Ma da questo risulta che ovunque, dove per voi deve risultare un’utilità, deve essere eseguito un ordine, senza il quale voi coltivate confusamente spine, cardi, erba e rape, il che non vi potrà mai servire in qualche modo.

 

Ma in che cosa consiste quest’ordine?

 

Quando avete un frumento purificato, allora seminatelo su un campo pulito e buono, e voi avrete un raccolto puro e buono.

 

Chi ha un buon terreno edificabile ed ha inoltre il materiale adatto alla costruzione, costui non aspetti fino a quando ha messo insieme un mucchio eccessivo di materiale da costruzione per poter cominciare soltanto allora a costruire la sua dimora, perché alla fine, con il grande mucchio di materiale da costruzione, si riempirà completamente l’intero spazio edificabile!

 

E quando poi verrà l’architetto e gli domanderà: ”Amico, in quale posto vuoi tu dunque far costruire la casa?”, che cosa gli replicherà? Certamente null’altro che: “Proprio qui, amico, dove sta il grande mucchio del materiale da costruzione!”.

 

E l’architetto gli dirà: “Perché hai fatto accumulare questo materiale sullo spazio edificabile prima d’aver fatto il progetto e scavato le fondamenta? – Se tu vuoi ora far costruire la casa in questo posto, allora devi prima mettere da parte tutto questo materiale e devi liberare completamente il posto; soltanto allora io verrò, misurerò lo spazio, abbozzerò il progetto, dopo farò scavare le fondamenta e soltanto alla fine esaminerò il materiale per vedere se è buono per la costruzione della tua dimora!”.

 

Vedete, da questa parabola potete già dedurre piuttosto chiaramente quanto poco a chiunque serva una grande cultura se con la stessa non progredisce nel vero ordine!

 

Ma in che cosa consiste questo vero ordine? Questo vero ordine consiste del tutto semplicemente nel fatto che ognuno cominci subito a mettere in ordine ogni nuovo carico o arrivo del materiale per un edificio abitativo e non metta mano ad un secondo carico finché non abbia utilizzato il primo. In questo modo procederà velocemente nella sua costruzione ed avrà intorno alla stessa sempre abbastanza spazio libero, nel quale può accumulare in buon ordine un sufficiente nuovo materiale da costruzione.

 

Detto in modo del tutto comprensibile, però, quest’ordine consiste nel fatto che ognuno, dopo la lettura, diventi subito attivo e disponga la sua vita di conseguenza. Allora la lettura gli sarà utile, al contrario invece gli sarà dannosa, perché ognuno non deve essere soltanto un puro ascoltatore della Parola, ma un artefice della stessa!

 

Una buona regola per un utile

lettura dell’antica e della nuova Parola

 

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